Marcello mio
Le recensioni di Marcello mio, di Christophe Honoré, a cura di Marco Lombardi e Mariangela Di Natale.
La recensione
di Marco Lombardi
Marcello mio potrebbe sembrare una furba operazione nostalgia, e invece si tratta di un film per certi versi sorprendente, e quasi sempre fresco, che non mette al centro la cinefilia, bensì se ne serve per affrontare dei temi più universali quali la ricerca della propria identità, e soprattutto la libertà di essere.
Tutto nasce quando una mattina, guardandosi allo specchio, Chiara Mastroianni vede il viso del padre Marcello (e come darle torto? Con il passare del tempo la sua fisiognomica è sempre più uguale), e da lì decide di vestirsi, e girare per strada, come Mastroianni in Otto e mezzo. Ma ecco l’aspetto interessante del film: lo sguardo degli altri, soprattutto dei cosiddetti amici, è giudicante, come se lei fosse divenuta pazza, e come se quell’esercizio di libertà e di ricerca che fa parte del mestiere dell’attore non fosse più consentito nella vita normale.
Il primo a empatizzare, prima ancora della madre Catherine Deneuve, è l’attore Fabrice Luchini, mentre fanno paradossalmente più fatica i registi Nicole Garcia e Melvil Poupaud. Questa leggerezza narrativa, quella che meglio di tutte riesce ad affrontare i temi pesanti, purtroppo si esaurisce un po’ nella seconda parte del film, che viene appesantita da alcune scene per nulla funzionali (anzi, ridondanti), e dai classici luoghi comuni sull’Italia e sugli italiani, che culminano nella comparsata di Chiara Mastroianni in un programma televisivo trash che ricorda tanto quello messo in scena da Sofia Coppola in Somewhere.
La recensione
di Mariangela Di Natale
Marcello Mio di Christophe Honoré dopo l’anteprima al festival di Cannes, in concorso per la Palma d’oro, arriva nelle sale italiane il 23 maggio 2024 distribuito da Lucky Red. Un omaggio al grande attore italiano, Marcello Mastroianni, di cui quest’anno si celebrano i cento anni dalla nascita. La pellicola, che vede nel cast la figlia di Mastroianni, Chiara, e l’ex moglie Catherine Deneuve, consacra la collaborazione tra il regista francese, Christophe Honoré e Chiara Mastroianni dopo L’Hotel degli amori smarriti, presentato nel 2019 nella sezione Un Certain Regard dove Mastroianni ha ricevuto il premio come miglior attrice.
Chiara è un’interprete, figlia di Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve. Il divo italiano aveva conosciuto Deneuve sul set di La cagna di Ferreri. Da qui nasce una relazione sentimentale durata quattro anni, che l’ha portato sempre di più con il cuore verso l’amata Parigi. In Marcello Mio, i personaggi coinvolti sono tutti reali: dalla grande Deneuve agli altri attori Fabrice Luchini, Melvil Poupaud, Stefania Sandrelli, alla regista Nicole Garcia. Honoré sceglie di omaggiare Mastroianni e di riflesso Fellini e il suo cinema fantasioso rievocando l’immortale scena della Fontana di Trevi de La Dolce Vita. Il film inizia sulle note di “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco, con Chiara vestita da Anita Ekberg in una fontana parigina durante le riprese di uno spot che sta girando,
È qui che, sollecitata dalla regista, che ripetutamente le chiede di essere “più Mastroianni e meno Deneuve”, prende la decisione di di far rivivere suo padre attraverso sé stessa, annullando la propria identità, di attrice e di figlia. Parla italiano e si veste come lui, beve whisky e fuma, assume la stessa mimica, con un’energia e caparbietà che preoccupa chi le sta accanto e pensa che si tratti di uno scherzo temporaneo. Ma Chiara è decisa a non rinunciare a questa sua nuova identità fino a farsi chiamare Marcello. La sua somiglianza con il padre è spiazzante a tal punto che una mattina guardandosi allo specchio ritrova l’immagine di Marcello riflessa. Determinata si ostina ad assumere le sue fattezze, indossa i suoi vestiti, con tanto di abito scuro come Ginger e Fred, camicia bianca, occhiali neri e il cappello alla Fellini. Il collega Luchini è l’unico ad assecondarla, mosso dall’orgoglio di poter finalmente lavorare con il Mastroianni che non ha mai conosciuto.
Marcello Mio, girato tra Parigi, Roma e la località balneare di Formia, è un lungometraggio vertiginoso tra realtà e immaginazione, tra divertimento e commozione: una giusta alchimia d’ironia e sentimento. È un inno all’arte e all’immortalità cinematografica tra realtà e sogno. Un ricordo amorevole e nostalgico che emoziona e sconvolge. Uno sguardo immaginifico e ironico, sulla vita pubblica e privata di Chiara, sull’identità professionale di attrice, la cui fama è stata ingiustamente sentita come una scomoda eredità, con due genitori, due icone, come Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve. Marcello Mio nell’immaginario cinematografico diventa un viaggio confidenziale in Italia e nel passato, familiare e creativo, commovente e girovagante per ricordare la genialità di Marcello e ritrovare la personalità di Chiara.
di Marco Lombardi e Mariangela Di Natale