In ordine di sparizione
Dark Comedy perfettamente calibrata, vive all’interno di un’ambientazione magica e drammatica donata dalla neve che ricopre ogni cosa della sua bellezza e del suo claustrofobico senso di oppressione. Hans Petter Moland aveva presentato con grande successo a Berlino En ganske snill mann (A Somewhat Gentle man – Un uomo piuttosto gentile, 2010), una divertente e insolita dark comedy mai giunta in Italia, interpretata da Stellan Skarsgård e scritta dal regista con lo sceneggiatore Kim Pupz Aakeson. Gli stessi che avevano realizzato quella commedia si sono riuniti per questa nuova avventura, e il risultato per fortuna non è cambiato, nemmeno nel gradimento della critica e del pubblico della recente Berlinale.
Il film fa raccapricciare per alcune scene molto forti, interessa e coinvolge sempre sia nei momenti più drammatici che in quelli più rilassanti. È un piacevole esercizio di stile che dimostra come si possano realizzare opere intelligenti riuscendo anche a divertire.
Nils è stato proclamato cittadino dell’anno di Beitostølen, un piccolo villaggio di montagna nel Øystre Slidre, guida il suo spazzaneve ed è utilissimo nel tenere sgombre le strade ed evitare ai suoi concittadini di essere isolati dal mondo. Quando però suo figlio, che lavora onestamente all’aeroporto, viene trovato morto per overdose – in realtà ucciso da una banda di spacciatori forse per errore – l’uomo si attiva per dare il via ad una spietata vendetta privata.
Dopo le prime efferate uccisioni che potrebbero fare pensare a un film permeato solo di violenza, il film si trasforma, con attento studio dei ritmi narrativi, in un bellissimo noir con le atmosfere e i mortali equivoci che ricordano Pulp Fiction (1994) di Quentin Tarantino, ma anche a Burn After Reading – A prova di spia (Burn After Reading, 2008) dei fratelli Coen, interpretati dal norvegese Moland con straordinaria originalità.
Il capo della banda responsabile della morte del ragazzo, chiamato il Conte, è un giovane criminale un po’ sopra le righe; il film racconta con grande ironia i suoi rapporti con gli scagnozzi, con il figlio dodicenne che si rifiuta di essere un bullo e con la ex moglie che lui teme. Ha ereditato l’attività dal padre, è un sadico assassino che uccide per il gusto di uccidere ma è anche un raffinato esteta, un amante del lusso che gira per strade innevate con una splendida e inadatta macchina sportiva. Vegano convinto, costringe i suoi uomini a spremute salutari di verdure: è un esasperato salutista che dona vita sana o morte violenta.
Si sono divisi la zona con la banda rivale capitanata dal serbo Bruno Ganz, delinquente tradizionale che in azienda ha inserito anche i figli, che ha un forte senso dell’onore, che ama essere trattato con deferenza dai suoi e che tutti chiamano Papa. Sembra un innocuo pensionato ma tira fuori le unghie quando viene coinvolta la sua famiglia.
Tra le due fazioni c’è un accordo di ferro che viene messo in crisi proprio perché il padre addolorato si muove nell’ombra, nessuno sa chi sia e, quindi, quando avvengono uccisioni che li colpiscono entrambi, pensano al mancato rispetto degli accordi creando una guerra tra bande che trasforma un tranquillo luogo di villeggiatura in un incredibile campo di battaglia.
Nils, interpretato magistralmente da Stellan Skarsgård, è un uomo appagato dalla sua vita. Non è nato in quelle zone ma è stato accolto nella comunità, fa un lavoro utile e rispettato, ha una moglie che lo ama, un figlio che non gli dà problemi e che lavora nel locale aeroporto come autista dei trattori per il trasporto dei bagagli.
Tranquillo, sereno, diventa una macchina della morte perché non crede alla morte per overdose del figlio che, invece, è accettata come possibile dalla moglie creando tra loro un forte distacco. Ha un viso duro, uccide senza pietà e si ferma solo quando dovrebbe eliminare un innocente ragazzo. Freddo, distaccato, infallibile colpisce uno a uno tutti quelli che direttamente o indirettamente sono coinvolti nell’assassino del suo unico figlio.
Ma tutti i personaggi sono delineati e resi in maniera perfetta. I due principali collaboratori del Conte sono implacabili ma uniti da un segreto amore gay, il fratello di Nils è un ex malvivente che vive con giovane thailandese con cui non può dialogare perché parlano lingue differenti, i poliziotti di provincia non riescono a capire cosa stia succedendo e oltretutto non sopportano la vista del sangue, gli altri componenti delle bande, perfino la receptionist di un hotel di lusso a cui sono concesse solo poche battute.
Ulteriore personaggio importante è il gigantesco spazzaneve che l’uomo guida, che diviene arma impropria per uccisioni molto spettacolari e bel elemento scenico con la neve sparata altissima che ricade con grande violenza ai bordi della strada. Oggetto positivo trasformato in un terribile assassino.
Trovata molto azzeccata è quella di fare precedere le scene della ricerca della successiva vittima di Nils da una scritta dove appare il nome del morituro ed una croce.
Il tono a tratti quasi rilassato non fa cadere il film nel pericoloso baratro della farsa: Kim Fupz Aakeson ha scritto un copione preciso e sfumato con tempi perfetti che permettono al film di cambiare costantemente il tono tra dramma e commedia riuscendo nella non facile operazione di creare un cocktail di emozioni assolutamente godibile.
Gli splendidi protagonisti Stellan Skarsgård e Bruno Ganz sono anche coproduttori, a dimostrazione che spesso l’intelligenza ha la necessità di autofinanziarsi per potere creare opere non banali e, forse, non in grado di trovare la copertura dei costi al box office.
TRAMA
Norvegia, inverno. Nils è un uomo introverso e instancabile che con un potente spazzaneve riesce a tenere aperte le strade e valichi di montagna che caratterizzano il piccolo villaggio di Beitostølen nel Øystre Slidre ed i suoi dintorni. È stato appena nominato Cittadino dell’Anno per i suoi sforzi quando riceve notizia che suo figlio è morto per un overdose di eroina. Rifiutando di credere alla versione ufficiale della morte di suo figlio fornita dagli inquirenti, inizia in segreto la ricerca dei presunti assassini del ragazzo. Questo evento così drammaticamente difficile da accettare lo porta a diventare un duro, un inesorabile giustiziere. Il raffinato Conte è a capo di una banda con molteplici interessi che ha firmato un accordo con i serbi capitanati dal vecchio Papa. Nils innesca una guerra tra bande perché uccide il figlio di quest’ultimo, un giovane che per la prima volta era stato utilizzato come corriere della droga. Da quel momento vi sarà uno sterminio di tutti i cattivi sia da parte del giustiziere che da parte degli elementi delle due bande.
di Redazione