Il gusto degli altri

il gusto degli altri

il gusto degli altriChe magnifico e misterioso caleidoscopio i rapporti, le relazioni, i percorsi tra le persone. Il gusto? Una magica sospensione. Più personaggi in cerca di consapevolezza. Voler essere “altro” e voler ricevere conferma dall’altro, i protagonisti intrecciano le proprie vite avvolti dall’illusione di un reale contatto sociale.
La sceneggiatrice di Smoking – No smoking di Alain Resnais e di Aria di famiglia di Cedric Klapisch, architetta ed articola una densa ma leggera commedia sulle diversità, sull’appartenenza, sui riti e sulle regole del vivere in società, dal microcosmo familiare ai clan di amici. E lo fa con il tocco che ormai è rimasto soltanto a pochi, tra cui i francesi, dell’ironia acuta e graffiante, squisitamente logorroica, che in un istante riunisce la grandezza di un poeta e di un sentimento autentico alla meschina distratta sopravvivenza sul pianeta terra. Il gusto anche di fare cinema: Agnès Jaouiaccompagna i suoi personaggi nelle loro traiettorie eccentriche, non li disprezza anche se ognuno di loro è espressione di un limite per il vicino più prossimo.

Esiste una strada per il piccolo imprenditore ignorante, attratto dall’attrice non bella ma sensuale e colta, per la quale decide di aggiornare il proprio gusto, come può, testardamente. Reale, vitale, frizzante e un po’ amaro, Il gusto degli altri coglie la presenza dell’esistenza, frastornata dalle troppe ricette per affrontarla.


di Barbara Perversi
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