Dieci minuti

La recensione di Dieci minuti, di Maria Sole Tognazzi, a cura di Mariella Cruciani.

Liberamente tratto dal romanzo di Chiara Gamberale Per dieci minuti, il film di Maria Sole Tognazzi racconta quanto, nella vita, il cambiamento sia spesso spaventoso e destabilizzante ma necessario.

Bianca (Barbara Ronchi) ha perso il marito (Alessandro tedeschi), il lavoro e, con essi, la percezione di sé. Dopo aver tentato il suicidio, la sua vita cambierà grazie all’appoggio della sorella Jasmine (Fotinì Peluso), fino ad allora sconosciuta, e, soprattutto, grazie allo strano esercizio indicatole da una terapeuta (Margherita Buy), apparentemente scontrosa e distante. Per un mese intero, ogni giorno, per almeno dieci minuti, Bianca dovrà cimentarsi in qualcosa mai fatto prima: in questo modo, sarà costretta a mettersi alla prova, a fare incontri, a relazionarsi con gli altri e, cosa più importante di tutte, ad entrare in contatto con se stessa attraverso lo sguardo altrui.

Riguardo al proprio personaggio, Barbara Ronchi ha dichiarato: “Bianca è una donna senza qualità, non è volitiva ma, al tempo stesso, ci fa tenerezza perché prova con tutte le sue forze a stare meglio: è un personaggio che va scosso, come dice la sorella, perché non sa che direzione prendere.” Alessandro Tedeschi, interprete del compagno di Bianca, ha aggiunto rispetto al proprio ruolo: “Lui, secondo me, è la prima vittima della patologia di Bianca, la prima persona in cui si riflette il malessere di lei. Bianca è quel tipo di persona che aspetta sempre che la vita cominci: forse, la fine del rapporto è la miccia che la spinge, finalmente, ad andare avanti, a smetterla di compiere rimozioni”.

In effetti, dopo il bagno liberatorio del finale, lo spettatore è portato a pensare che la protagonista, finalmente, recupererà se stessa e la propria storia, decidendosi, magari, anche a farne un libro. Scritto con Francesca Archibugi, il film punta su un montaggio che va avanti e indietro nel tempo, e solo alla fine, unendo i tasselli, capiamo chi sia realmente Bianca: una ragazza prigioniera delle proprie idealizzazioni e incline a cancellare tutto ciò che non coincida con esse.

Complessivamente ben costruito e credibile dal punto di vista psicologico, Dieci minuti ha, comunque, il suo punto di forza nella recitazione di Barbara Ronchi che dà corpo e anima ad una figura non esente da responsabilità ma, a suo modo, candida ed indifesa. Meno accattivante e autentico risulta, invece, il personaggio della sorella, tra l’altro non presente nel libro e inserito da Tognazzi e Archibugi in sceneggiatura, probabilmente per sottolineare ulteriormente il concetto di solidarietà al femminile.


di Mariella Cruciani
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