A Single Man

Tutto è perfetto ed elegante, anche il dolore, nel film d’esordio di Tom Ford, stilista texano, noto per aver rilanciato il marchio Gucci. La storia di George Falconer, professore universitario inglese di mezza età, distrutto dalla morte del suo compagno Jim, è raccontata attraverso piccoli tocchi, dettagli di stile, inquadrature ricercate. Le lucidissime e costose scarpe di George, l’occhio truccato della sua amica Charlotte, gli ambienti della sua splendida casa sul mare fanno parte integrante della storia, tanto quanto la lancinante mancanza che George ha di Jim e i progetti di suicidio del protagonista. La storia si svolge a Los Angeles in piena Guerra Fredda, durante la crisi missilistica di Cuba.

E’ uno strano film, A single man (tratto con molta libertà dal romanzo di Christopher Isherwood Un uomo solo), pubblicato in Italia da Adelphi. Apparentemente calligrafico, costruito con fin troppa sapienza, sembra scontare la perfezione formale con una certa freddezza. Nella parte centrale la storia sembra girare a vuoto, i “non detti” si accumulano e lo spettatore fatica a trovare il bandolo della matassa. Eppure, quando si arriva al (drammatico) finale, tutti i tasselli vanno al loro posto. E ci si accorge che la storia del professore con il cuore spezzato ha toccato più corde del previsto, che è pervasa da una profondità nascosta, chissà quanto volutamente, negli artifici della realizzazione lussuosa (e necessariamente “alla moda”).

A single man resta comunque un’opera non per tutti i gusti, una sorta di oggetto misterioso, un film inafferrabile, intriso di fascino e costellato di domande destinate a rimanere senza risposta. Si tratta comunque di un esordio molto interessante, per cui è lecito attendere con curiosità se Tom Ford vorrà continuare nella sua carriera di regista.

Colin Firth, giustamente premiato con la Coppa d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, è straordinario per il modo in cui delinea un personaggio complesso e contraddittorio. Julianne Moore, una delle migliori attrici del cinema contemporaneo, sa mettersi totalmente in gioco nella parte di Charlotte detta Charley, amica di George, un tempo sua amante. Lei non ha mai smesso di amarlo e di sperare in una relazione con lui, è gelosa del sentimento che George prova per il compagno scomparso. Charlotte è una donna che dalla vita ha avuto ricchezza, bellezza ed eleganza ma non felicità in amore. La sua apparizione serale con abito “optical”, pettinatura cotonata e sguardo dolente è destinata a rimanere nella memoria degli spettatori.


di Anna Parodi
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